Opera Carlo Felice, Genova : BOHÈME da favola più efficace che mai 

Tutti posti esauriti per la Bohême genovese nelle incantevoli scenografie di Francesco Musante, che riscuote ancora una volta un meritato successo !

Tutti posti esauriti per la Bohême genovese nelle incantevoli scenografie di Francesco Musante, che riscuote ancora una volta un meritato successo. È uno spettacolo di grande efficacia, con un registro molto colorato che all’inizio può sembrare sorprendente, ma risulta alla fine dei conti molto convincenti, come abbiamo già avuto l’occasione di svilupparlo nel nostro articolo del 2019.

Rispetto all’ultima produzione, è stato aumentato il ruolo dei bambini in scena, in particolare dando a ciascuno dei sei personaggi principali un “doppio” in miniatura per accentuare e complicarne la storia. Il secondo tableau ricrea la gioia e l’agitazione del Boulevard du Temple all’inizio del XIX secolo, con la sua folla, i mercanti e gli artisti di strada: insomma, un movimento ininterrotto che, grazie alla messa in scena, riesce a non creare confusione. L’unico intoppo : il palcoscenico molto inclinato utilizzato come sfondo per i tableaux 1 e 4, che ha causato la caduta di alcuni oggetti, fortunatamente senza conseguenze. Il miracolo della casa delle bambole si ripete, creando un tono gioioso, persino esultante, senza mai perdere un pizzico di amarezza, che cresce con il progredire della rappresentazione. Il quarto quadro è un grande successo.

Il cast è stato ovviamente completamente rivisto rispetto all’ultima produzione del 2019.

Anastasia Bartoli debutta nel ruolo di Mimì. È convincente dal punto di vista vocale, con un timbro brillante, un grande senso delle sfumature e una proiezione molto sicura, ma non proprio nell’interpretazione, che a volte è manierata (e aggravata da un trucco eccessivo). Speriamo che acquisti naturalezza man mano che si acclimata al ruolo. Galeano Salas ritrae un Rodolfo naturale, caldo e coinvolgente; compensa il suo volume moderato (che a volte sembra essere in difetto nei duetti con Marcello) con una grande espressività e delicatezza di tono. Inizialmente un po’ trattenuto, da un libero e commovente “Sono un poeta” in poi assume la piena misura del ruolo. Accanto a lui, Alessio Arduini, abituato al ruolo di Marcello, impressiona con una voce timbrata e voluminosa e un fraseggio preciso.

Infine, Benedetta Torre nel ruolo di Musetta ha entusiasmato il pubblico genovese, che l’aveva già applaudita a febbraio in Idomeneo (vedi la nostra recensione). Passando da Mozart a Puccini con una facilità sconcertante, ha rivelato un talento eccezionale nelle scene comiche, un registro in cui non era ancora stata vista a Genova, anche se si era già intravisto in Béatrice et Bénédict la scorsa stagione. È una Musetta leggera, vivace, volteggiante, alternativamente furia esilarante nel II quadro e amica servizievole nel IV quadro, mettendo a frutto nel ruolo il suo timbro luminoso e la sua agilità vocale.

L’orchestra, naturalmente, gioca un ruolo importantissimo nel successo della produzione, sotto l’entusiastica direzione di Francesco Ivan Ciampa, la cui precisa direzione fa emergere il meglio dei musicisti, dando pieno peso a una partitura che già di per sé crea una perfetta simbiosi tra dramma e musica.

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Les artistes

Mimì : Anastasia Bartoli
Rodolfo : Galeano Salas
Marcello : Alessio Arduini
Musetta : Benedetta Torre
Colline : Gabriele Sagona
Schaunard : Pablo Ruiz
Benoît : Claudio Ottino
Alcindoro : Matteo Peirone
Parpignol : Giampiero De Paoli
Un venditore ambulante : Claudio Isoardi
Sergente : Franco Rios Castro
Doganiere : Loris Purpura

Orchestra, Coro, Coro di voci bianche e Tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova, dir. Francesco Ivan Ciampa

Regia : Augusto Fornari
Scene e costumi : Francesco Musante
Luci : Luciano Novelli

Le programme

La Bohème

Opéra en quatre actes de Giacomo Puccini, livret de Giuseppe Giacosa et Luigi Illica d’après Scènes de la vie de bohème d’Henry Murger, créé au Teatro Regio de Turin le 1er février 1896.

Opera Carlo Felice, Genova.