Maggio Musicale Fiorentino: gran successo per la prima di MADAMA BUTTERFLY diretta da Gatti con Carolina López Moreno e Piero Pretti
Bravi interpreti e raffinata concertazione per il nuovo allestimento di «Madama Butterfly» che ha debuttato giovedì 24 ottobre al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio, entrambi impeccabili, c’è Daniele Gatti, al suo ultimo impegno come direttore principale. Il pubblico, che ha riempito la sala in ogni ordine di posti, ha mostrato grande apprezzamento per la sua lettura pulita e analitica, che fa distinguere ogni frase, ogni strumento dell’orchestra; è lui il più applaudito alla fine dell’opera, insieme alla protagonista Carolina López Moreno. Per il primo atto il direttore opta per tempi un po’ lenti, le linee musicali sono tracciate come in punta di penna, ma non annoia e il duetto d’amore finale fra Cio-Cio-San e Pinkerton (uno smagliante Piero Pretti) finisce per avere un’altissima carica di poesia. Dopo la scena della lettera, nel secondo atto, si accrescono i contrasti, senza perdere la nitidezza dei suoni; di rado si è sentito un intermezzo come quello che si è innestato, con grande effetto drammatico, sul celeberrimo coro a bocca chiusa, eseguito con grande levità.
Carolina López Moreno è una Butterfly un po’ atipica; assecondando le scelte di Daniele Gatti e del regista Lorenzo Mariani, costruisce un personaggio delicato e dolente, una vera farfalla dalle ali strappate; si cala nel personaggio al punto da commuoversi visibilmente lei stessa, sul finale, e il pubblico simpatizza. La sua voce svetta sicurissima sulle note acute, dove dispiega un volume considerevole, ma è seducente anche nelle note basse, che ha ben meno potenti, anche grazie alla continuità dell’emissione, molto ben controllata: non le manca la perizia tecnica, che non manca a nessuno in questo ottimo cast, che si distingue anche per la recitazione estremamente curata (gli interpreti hanno perfino il physique du rôle).
Piero Pretti è un Pinkerton sicuro, che disegna bene la parabola del personaggio dall’esuberante baldanza iniziale allo schiacciante senso di colpa finale; buon peso vocale sulle note medie e acuti facili, è indubbiamente uno dei migliori tenori della sua generazione. Trova un buon contraltare nello Sharpless di Nicola Alaimo, che fin dall’inizio esprime il peso dell’età ben più tarda e del presagio nefasto; Marvic Monreal è una Suzuki dalla voce fonda e morbida, e brilla per bravura Oronzo D’Urso, ex-allievo dell’accademia del Maggio, nei panni di Goro.
Lo spettacolo firmato da Lorenzo Mariani con le scene estremamente essenziali di Alessandro Camera, fatte di una pedana, molti veli e qualche sedia, dalla locandine e dalla foto di copertina del sito del Maggio (https://www.maggiofiorentino.com/events/madama-butterfly-2024) faceva temere di essere troppo misero, freddo e spoglio, ma dal vivo, con le belle luci di Marco Filibeck e qualche trovata “tecnica”, risulta elegante e non privo di fascino. A ideare i costumi è l’espertissima Silvia Aymonino, che sul finale offusca del tutto il Giappone vestendo con un identico elegante abito nero anni Cinquanta tanto Butterfly quanto Kate Pinkerton (che il regista fa muovere con altezzosa protervia): un’identità d’abito inspiegabile, di primo acchito, trattandosi di personaggi agli antipodi (e perché poi far sparire il Giappone proprio quando si sta per compiere un suicidio che più giapponese non potrebbe essere?), ma un critico cinematografico presente in sala (Gabriele Rizza) mi ha fatto notare la probabile citazione da Hitchcock: l’abito da sera nero è l’ultimo indossato da Kim Novak prima di cadere dal campanile nel film La donna che visse due volte, titolo della versione italiana di Vertigo. Una chiave di lettura forse un po’ forzata, visto che Cio-Cio-San muore e Kate no. Un’altra più riconoscibile citazione è nella scena in cui Butterfly e Suzuki, illuse dall’arrivo della nave di Pinkerton nel porto, cospargono di fiori la stanza e anche lo sfondo si riempie di fiori proiettati: qui si si rende un rapido omaggio all’indimenticabile allestimento di Samaritani, traboccante di fiori veri, che a ogni replica, all’aprirsi del sipario, strappava un’espressione di meraviglia al pubblico (riproposto per diversi anni, fu venduto in uno dei momenti bui della storia del Maggio; consola sapere che non è stao distrutto e ogni tanto va in scena a Berlino).
In definitiva, nell’insieme è uno spettacolo riuscito, che ha riscosso un successo meritato. Esauriti galleria e palchi, restano biglietti di platea per le repliche di domenica 27 alle 15.30, giovedì 31 ottobre alle 20 e sabato 2 novembre alle 15.30.
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Cio-Cio-San : Carolina López Moreno
Suzuki : Marvic Monreal
Kate Pinkerton : Elizaveta Shuvalova
F. B. Pinkerton : Piero Pretti
Sharpless : Nicola Alaimo
Goro : Oronzo D’Urso
Il principe Yamadori : Min Kim
Lo zio Bonzo : Bozhidar Bozhkilov
Yakusidé : Giovanni Mazzei
Il Commissario imperiale : Davide Sodini
L’ufficiale del registro : Egidio Massimo Naccarato
La madre : Nadia Pirazzini
La zia : Thalida Marina Fogarasi
La cugina : Paola Leggeri
Orchestre et Chœur du Maggio Musicale Fiorentino, dir. Daniele Gatti
Chef du Chœur : Lorenzo Fratini
Mise en scène : Lorenzo Mariani
Décors : Alessandro Camera
Costumes : Silvia Aymonino
Lumières : Marco Filibeck
Madama Butterfly
Tragedia giapponese en trois actes de Giacomo Puccini, livret Giuseppe Giacosa et Luigi Illica, créé au Teatro alla Scala de Milan le 17 février 1904 (version remaniée : Teatro Grande de Brescia, le 28 mai 1904)
Florence, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, représentation du 24 octobre 2024