In questo caldo giovedì di giugno, nel foyer del Teatro dell’Opera Carlo Felice, è arrivato il momento di fare un bilancio. La stagione 2022-2023 è stata segnata non solo da diverse novità in repertorio, ma soprattutto dal rafforzamento dell’orchestra grazie alla scelta, sicuramente pagante, di lavorare in modo continuativo con il direttore musicale Riccardo Minasi, invece della classica (e costosa) sfilata di direttori ospiti, ma anche grazie all’indizione di alcuni concorsi che hanno permesso di rafforzare alcune sezioni. Infatti, durante le ultime recite (Don Pasquale, Norma), il pubblico ha potuto notare un salto di qualità, soprattutto tra le file degli ottoni.
Tra il chiacchiericcio del pubblico « abbonato » (le cose non sono cambiate molto dai tempi di Stendhal, e ci sarebbero ancora belle « fisiologie » al vetriolo da scrivere sul pubblico dei concerti), il direttore artistico Pierangelo Conte è riuscito comunque a dire qualche parola sulla prossima stagione, che si collega alla precedente e alla successiva, nell’ambito di un programma triennale.
Ci sono in serbo molte piacevoli sorprese e bei momenti. La stagione inizierà, come l’anno scorso, con nuove produzioni al Carlo Felice come A Midsummer Night’s Dream di Britten, una nuova produzione di Werther e persino una creazione originale, Edith, commissionata al compositore Maurizio Fabrizio in occasione del 60° anniversario della morte di Edith Piaf.
Inoltre, con nostra grande gioia, l’Opera ha deciso di celebrare l’anno pucciniano 2024 con due produzioni: la ripresa di La Bohême (vedi il nostro articolo del 2019) e di Madama Butterfly. I due Puccini saranno affiancati da due opere del repertorio meno familiari al pubblico genovese, l’Idomeneo di Mozart e la Beatrice di Tenda di Bellini. Come spesso accade, purtroppo, l’opera tedesca è il parente povero, e il Mozart in programma ha naturalmente un libretto italiano! Infine, due grandi classici nazionali, per i quali l’orchestra accoglierà due direttori ospiti: Il Corsaro di Verdi, che vedrà anche il debutto del tenore Francesco Meli in questo ruolo, aggiungendosi alla lunga lista di opere verdiane nel suo repertorio, e Il barbiere di Siviglia di Rossini.
La stagione 2023-2024 sarà inoltre caratterizzata da collaborazioni internazionali che ampliano le possibilità, sia dal punto di vista finanziario che artistico, consentendo un decentramento gradito e probabilmente salutare (anche se, in effetti, l’Italia è meno vittima della Francia dell’eccessiva concentrazione della vita musicale attorno a pochi centri): collaborazioni con la Fenice di Venezia (per Beatrice di Tenda), con il Teatro Regio di Parma (per Il Corsaro), con la Royal Opera House di Muscat, nel Sultanato dell’Oman (per Britten), e infine con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria (per Werther).
Un anno in tre parti, dunque: nuove produzioni in autunno, poi Puccini per iniziare bene il 2024, in compagnia di Mozart e Bellini, e per finire, una primavera all’insegna dei colori della tradizione operistica italiana. Un anno chiaro, equilibrato e promettente, con il noto, il meno noto, un gran numero di nuovi spettacoli (4 su 9 produzioni) e alcune audaci collaborazioni.
Tanto da suscitare curiosità, e tante occasioni per venire a visitare Genova!